Come cambia la miscelazione - A tu per tu con Giuseppe Gallo
- Federica Borasio
- 5 ago
- Tempo di lettura: 4 min

Bere meno, bere meglio e farlo in modo più consapevole. Tra i mantra della “new era” delle bevande, quello dei NoLo è entrato a gamba tesa nelle preferenze dei consumatori, sempre più orientati verso il benessere, ma anche sempre più incuriositi dall’offerta di alternative analcoliche di qualità alle tradizionali bevute da bar, aperti a sondare proposte diverse e a uscire dalla propria zona di comfort per vivere nuove esperienze e testare altri sapori.
Lo sa bene Giuseppe Gallo, bartender di fama internazionale, brand ambassador pluripremiato e fondatore di Italspirits, agenzia specializzata in strategie di marketing per le aziende del settore, che proprio sull’innovazione e sulla ricerca ha costruito le basi della sua attività.
“Innovare nel mondo del beverage richiede coraggio, visione e propensione al rischio. Il successo non è mai scontato - spiega Gallo - A questo si affianca una continua ricerca di nuovi trend, andamenti di mercato e comportamenti del consumatore, insieme alla capacità di individuare categorie dal potenziale ancora inespresso, spesso trascurate perché richiedono ricerche approfondite, adattamento e uno sforzo maggiore. Il nostro obiettivo, invece, è proprio continuare a riscoprire alcune tipologie di prodotti, dal Rosolio al Vermouth, valorizzando brand con una storia importante alle spalle e con caratteristiche uniche, ancora inesplorate. Negli ultimi anni con i nostri marchi ITALICUS Rosolio di Bergamotto e SAVOIA vino aperitivo, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a riportare in auge categorie liquoristiche dimenticate, riposizionandoli e portandoli nei migliori cocktail bar del mondo”.
NoLo, tra inclusività e sperimentazione
Ammodernare, dunque, ma anche rispolverare la tradizione per crearci intorno nuove strade, valorizzando prodotti storici con spirito contemporaneo, in linea con le richieste di un mercato che sta completamente ridefinendo tempi, luoghi e modalità di consumo.
“Ultimamente – prosegue Gallo – si registra una crescente attenzione verso un approccio più moderato al bere, tendenza evidente soprattutto tra le generazioni più giovani, che si avvicinano al mondo degli spirits con una maggiore consapevolezza. A differenza delle generazioni precedenti, prediligono un consumo meno frequente, ma di qualità, anche a fronte di una spesa maggiore”.
In questo scenario, i drink senza o a bassa gradazione alcolica – che a livello globale valgono 2,6 miliardi di dollari con una crescita annua del 10% e proiezioni a 7 miliardi entro il 2035 (dati: Meticolous Research) – possono rappresentare se non il futuro, almeno una grande opportunità per le imprese della bar-industry, che nella categoria vedono la possibilità di ampliare la propria offerta di qualità e colpire un pubblico oggi più che mai esigente e diversificato.
“In questo modo – continua sempre Gallo - si crea una gamma inclusiva, capace di soddisfare diversi target e occasioni di consumo, dall’aperitivo al tutto pasto. Inoltre, il trend NoLo stimola creatività e sperimentazione fra bartender e produttori, spingendo il settore verso nuove frontiere del gusto”.

Guardare oltre l’Italia
Due decadi di attività nell’ambito della miscelazione e dell’ospitalità, una base a Londra e diverse esperienze in giro per il mondo. Il curriculum di Giuseppe Gallo è un lungo viaggio, che nel tempo ha restituito un’istantanea ampia e sfaccettata del settore e delle differenti modalità di avvicinamento al bere sulla scena internazionale.
“Negli ultimi anni – spiega – molti sono stati i cambiamenti nel mondo della miscelazione, sia nella produzione sia nel consumo, soprattutto in determinate città che potremmo definire le vere capitali della mixology. Ad esempio, nei primi anni Duemila New York e Londra pullulavano di locali notturni e speakeasy, cocktail bar ispirati agli anni del proibizionismo. Oggi invece sono più numerosi i bar aperti tutto il giorno che puntano sull’aperitivo e su un consumo più rilassato. Inoltre, sempre negli Stati Uniti, l’agave si è fatta strada con un ruolo da protagonista, tendenza che alimenta la diffusione di bar e ristoranti messicani, latino-americani o esotici”.
Art of ITALICUS Aperitivo Challenge, il segno dei tempi che cambiano
A tracciare in modo netto il nuovo percorso intrapreso tanto dai consumatori, quanto dagli addetti ai lavori, è stata l’ultima edizione di Art of ITALICUS Aperitivo Challenge, una competition fra bartender di tutto il mondo chiamati a creare il proprio twist su un drink ormai noto a livello globale, lo Spritz, valorizzando tra gli ingredienti Italicus, il Rosolio di Bergamotto ideato proprio da Gallo. Un cambio di prospettiva emerso in modo netto anche dentro al bicchiere, tra le proposte presentate in gara.
“Siamo entrati nella fase finale della settima edizione di questa challenge internazionale che unisce arte e mixology. Abbiamo ricevuto un numero altissimo di candidature da tutto il mondo. – conclude Gallo - Da queste selezioni emergeranno i dieci bartender che parteciperanno alla finale globale a Montecarlo, a luglio. L’obiettivo della competition è proprio stimolare l’innovazione e la ricerca creativa, invitando i bartender a partire da un grande classico – lo Spritz – per superarne i confini tradizionali. In questa edizione abbiamo visto proposte davvero sorprendenti, che raccontano non solo una grande tecnica, ma anche una maggiore attenzione alla sostenibilità, alla narrazione visiva e al legame culturale con il territorio d’origine degli artisti in gara. Segno che la mixology è sempre più una forma d’espressione personale e culturale”.




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